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Iniziamo dal nuovo Cd: "A Son of Zion"


Ciao a tutti, inizio a parlarvi del nuovo Cd che uscirà' questa estate e che ascolterete durante i nostri live.

E' un disco nato alla giamaicana, infatti sono diversi i produttori con cui ho collaborato, perché' ho cercato le persone giuste per ogni singola canzone, anche se la maggior parte delle songs e' stata prodotta al G7 e quindi parto proprio da lui: Luca “Joss” Viani del G7 (Guitar Seven) di Norma Lt, poi Angelo “Fasa” Morrone del Display Station di Lt con cui avevo già' collaborato per almeno 2 album in passato, Barry O’Hare del World a Muzik di Ocho Rios Jamaica il produttore che ci ha mixato "Everyday People" nel 2009, Marco “Troublehead” Dell’Aquila dello Short Circuit di Anzio (Roma) che si e' occupato in maniera splendida di due chunes, due pezzi,due canzoni insomma.

La lista sparsa dei brani del disco e' pressappoco questa: Babylon e’ il Sistema, un dub sulla quotidiana guerra tra le forze del bene e del male: Zion e Babylon; Thank you Jah,un lento roots reggae in ringraziamento alle bellezze che ci ha regalato il nostro creatore (unico pezzo in inglese); La Dancehall, un singolo da ballare nella danze come si percepisce dal titolo e basato su un racconto di un 50enne “qualsiasi” che ancora non si arrende e continua a vivere in liberta’ ; Come so’ belle primo singolo estratto con 25mila visualizzazioni in pochi giorni (di cui e' già' stato realizzato un re-edit remix da Fabio Serrao); Sweet Aroma e’ il ganja chune del disco in veste newroots; Ora e’un nostalgico Ska dedicato a zio Joe; Un sette pollici, un rootsreggae che racconta il nostro mondo preferito fatto di vinili, piatti ed amplificatori allo stremo; Canzone O-O e’ una newroots piena di nonsense,testo spensierato e riddim da ballare; Mama Africa e’ l’inno all’Africa appunto su un beat a cassa fissa molto coinvolgente; e in ultimo Tropico del cancro, uno ska che racconta le mie avventure in una delle permanenze ad Antigua e Barbuda.

Con questo nuovo disco “A Son of Zion” torno da dove sono partito, suoni genuini e ballabili ,testi diretti e soprattutto la collaborazione con l’agenzia del reggae “Rasta Snob” e le edizioni Ossigeno.

Le foto ed i video della band sono state prodotte della Sugar Free di Flavio Fabiani.

Ci saranno delle collaborazioni vocali, dei featuring per dirla all'inglese,dal sound fratello KDB Sound, a Billa Man, Skinny a Ras Marco, tutti diamanti della zona.

Il titolo "A Son of Zion" e' una cosa su cui ho riflettuto molto,perché' mi ci rispecchio in pieno. Io mi sento un figlio di Zion, sento di appartenere alla resistenza contro Babylon,il sistema che ci schiaccia quotidianamente. E sento di essere così da sempre, solo che prima erano sensazioni da pesce fuor d'acqua che non riuscivo a comprendere appieno e nemmeno a collegare ad un discorso universale, poi trovando una mia coscienza,un mio equilibrio che prescinde dalle mode e dagli status, e fortunatamente incontrando persone come me, ho capito il mio ruolo: Un figlio di Zion.

Storicamente per Zion si intende la collina sacra di Gerusalemme secondo gli ebrei, il Paradiso per i cristiani, l'Africa per gli africani sparsi nel mondo, ma nel tempo ha acquisito un vero e proprio punto di riferimento non solo religioso: Si identifica come una Terra promessa lontana anni luce dalla corruzione ed il malessere occidentale dove viviamo (Babylon appunto). Zion potrebbe essere ovunque se solo tutti lo volessimo. Per me essere un figlio di Zion vuol dire amare il prossimo,rispettare la terra, e togliere il trono a chi non lo merita, specialmente ai politici in affari con le banche.

E soprattutto donare un futuro sereno alle generazioni future.

Non vedo l'ora di farvelo ascoltare!

Junia

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